Car* Collegh*,
come nell’ultima nostra, pur nell’ingente carico di impegni, eventi - perché essere presenti è indispensabile e rilevante - ed attività ordinarie e straordinarie portate avanti, anche questa settimana vi raggiungiamo con alcune riflessioni, speriamo di senso ed utili.
Benessere e qualità della vita sono alla base dei nuovi modelli di lavoro, questo è uno scenario inedito e favorevole per i territori come i nostri, ricchi di paesi ospitali. A ciò aggiungiamo che i due anni abbondanti di pandemia hanno favorito l’affermarsi dello smart working. Molte aziende stanno adottando in via definitiva un modello ibrido, che combina giorni di impegno da remoto con quelli in ufficio. Se guardiamo al fenomeno con più attenzione, ci accorgiamo quanto le persone attribuiscano un significato molto differente al lavoro rispetto al passato recente. Siamo sempre più in cerca di un’autentica soddisfazione in ciò che facciamo (true fulfilment, per citare il New York Times) ma, dato che spesso le aziende non riescono a offrirla, si innesca il documentato fenomeno della Great Resignation, l’ondata di dimissioni.
Secondo HR Study 2022 di Personio, quasi la metà dei dipendenti delle PMI europee starebbe pensando di lasciare l’occupazione attuale entro il prossimo anno. Desideriamo sempre più un’occupazione a misura d’uomo che non guarda solo alla carriera. Ecco allora che assistiamo alla Great Re-Evaluation, una forma di ribilanciamento della vita, in cui il benessere e la cura dei propri cari giocano un ruolo fondamentale. E le organizzazioni iniziano a offrire programmi di conciliazione. Un caso su tutti è rappresentato da Venywhere. Promosso da Cisco - multinazionale californiana - l’Università Ca’ Foscari e Iuav, vuole attrarre lavoratori da tutto il mondo e integrarli con una comunità locale.
Il progetto consente di stabilirsi nella Laguna per qualche mese, insieme al proprio team e ai propri cari. L’Italia è in una posizione privilegiata per cavalcare questa innovazione che mette alla base il bilanciamento vita/lavoro. Le imprese stanno iniziando a sfruttare il vero potenziale dello smart working. In particolare, cercano di abilitare le persone a lavorare ovunque preferiscano, pensando anche al benessere familiare. Tutto ciò può trasformarsi in un fenomeno culturale, ben integrato con le caratteristiche del territorio nazionale. I piccoli centri e i borghi storici, grande risorsa del nostro Paese, con investimenti mirati e iniziative adeguate, potrebbero ospitare lavoratori da tutto il mondo o, semplicemente, supportare lo smart working per far tornare persone che si sono trasferite nei grandi centri proprio per esigenze lavorative.
Cosa manca al Medio Campidano per essere protagonista di questa nuova fase? Cosa manca per essere scelti dalle startup di nuova generazione e dai nuovi artigiani digitali?
Nulla. Basta farlo. Basta volerlo. Basta costruire le condizioni perché questo avvenga naturalmente. È su questo stiamo lavorando alacremente.
Seconda riflessione: abbiamo bisogno di specialisti del nulla?
La maggior parte dei problemi della nostra società necessita di un approccio interdisciplinare. Cambiamenti climatici, inclusione, disuguaglianza, un nuovo ordine pacifico: tutti questi problemi richiedono l’integrazione di diversi tipi di conoscenza.
Ma questo è difficile da raggiungere. Perché l’interdisciplinarietà è così complessa?
I ricercatori eccellenti non creano idee interdisciplinari veramente nuove all’inizio della loro carriera. Devono prima approfondire il loro campo d’azione. Hanno bisogno di dare un contributo alla loro comunità scientifica. Devono essere specialisti di qualcosa, non tuttofare. Solo dopo molti anni di pensiero profondo e creativo in un campo, generano idee che superano i confini.
Ciò è ancor più vero in discipline umanistiche. Se questo è vero, non abbiamo bisogno di specialisti del nulla quanto, piuttosto, di specialisti profondi che, oltre alla loro creatività, identifichino nuovi modi per infrangere le barriere della conoscenza consolidata.
Può il CIV farsi perno di questi nuovi concetti?
Concludiamo con alcune informazioni molto importanti; la prima riguarda il sostegno all’imprenditoria femminile, da ieri il Mise ha attivato lo sportello online per presentare le domande sulle “Imprese On” e “Smart&Start”, la seconda riguarda la creazione delle comunità energetiche da parte dei cittadini con il Bando dell’European Social Fund+.
As usual, ready to debate.
Auguro a Tutt* un buon fine settimana.
Un sorriso, Nicola