Riflessioni sparse su un mondo possibile

Riflessioni sparse su un mondo possibile

Il pianeta è in evoluzione tumultuosa: noi come territorio che ruolo stiamo giocando?

 

Car* Tutt*,
questa settimana vogliamo condividere riflessioni in ordine sparso, sempre nella speranza che le troviate utili e proficue per le Vostre aziende e per Voi come persone.

 

Diseguaglianze.

Riusciamo ad immaginare un mondo in cui le varie parità di genere siano realtà?

Come cambierebbe se ogni individuo avesse pari opportunità in ciascun ambito e livello? Il mondo ha, ahinoi, tante geometrie e tante geografie che a vario titolo mortificano e soffocano porzioni rilevanti di umanità.

Noi, come territorio, a che punto siamo?

Terra.

Il suolo non è solo materia inerte, ma un sistema vivente estremamente complesso, fragile e prezioso. Conoscerlo meglio può aiutarci ad affrontare le minacce che incombono sul pianeta. Lo studio dell’ecologia del suolo potrebbe innescare una rivoluzione ancora più verde. Il nostro territorio vive prevalentemente di primario, esprime eccellenze assolute praticamente su tutte le filiere collegate. Riusciremo a risolvere il più grande di tutti i problemi, cioè come nutrirci e sviluppare economia sana senza distruggere i sistemi viventi da cui dipendiamo? La strada da percorrere esiste: rimettere al centro la produzione sostenibile che privilegi la qualità e non abbia come mero riferimento la quantità e che si sposi con una cultura del consumo meno aggressiva e certamente attenta al tema della riduzione degli sprechi.

Ovviamente è necessario un cambio prospettico anche in chi vive i territori come il nostro fortemente vocati al settore primario e ciò passa per la risposta a un altro interrogativo rilevante: come trattiamo la nostra meravigliosa terra?

Innovazione.

Gli italiani sono intraprendenti e, innovando, risolvono problemi, ma l’Italia è ferma, colonizzata, indebitata. Dicotomia secolare. Gli italiani ce l’hanno fatta finora contando sulla loro straordinaria cultura. Ma di fronte alle sfide del futuro potrebbero aver bisogno di un Paese che funziona. Non è un processo veloce. Ma si deve avviare. L’innovazione di sistema ha valenza di bene comune e avviene in una prospettiva di lungo termine, fondamentalmente super partes. Dobbiamo smontare e ricostruire pezzi rilevanti della nostra organizzazione statuale, semplificare le leggi, rendere tecnologiche e snelle innumerevoli azioni, creare uno Stato sostenibile in senso lato, non solo energetico ma anche burocratico. Uno Stato che sia valore aggiunto per le cittadine e per i cittadini, che supporti le aziende nel loro processo di crescita e rinnovamento, che attiri capitali e competenze. Lo sforzo è notevole, soprattutto e prima di tutto culturale.

Anche qui le considerazioni sopra elencate vanno rivolte nel nostro territorio e condensate in un interrogativo: noi, come territorio, stiamo facendo la nostra parte?

Lo sapevate?

Non so quante persone conoscano il premio Ig Nobel, conosciuto anche come premio Ignobel, è un riconoscimento satirico che viene assegnato annualmente a dieci ricercatori autori di ricerche strane, divertenti, e perfino assurde, quel tipo di lavori improbabili che prima fanno ridere e poi danno da pensare. Lo scopo dichiarato è premiare l’insolito, l’immaginifico e stimolare l’interesse del pubblico generale alla scienza, alla medicina, e alla tecnologia. I vincitori sono selezionati in base ad articoli pubblicati anche su riviste scientifiche autorevoli. Il nome stesso è un gioco di parole tra Nobel e ignobile. È oramai una sana e molto blasonata competizione scientifica mondiale.

Noi, come territorio, abbiamo scienziati o ricercatori che abbiano voglia di cimentarsi?

A breve chiuderemo il bilancio del 2021. Proseguono le attività ordinarie e straordinarie, come potrete seguire sfogliando il portale consortile ed i suoi contenuti.

Buon fine settimana a Tutt*
Un sorriso, Nicola

Logo CIV Retina

Consorzio Industriale Provinciale
Medio Campidano - Villacidro

Strada Provinciale 61 - Km 4 Villacidro (SU) - P.IVA 00205980923

Cerca